Come le emozioni possono influenzare una decisione.
- Laura Schiavo

- 7 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Come agiamo quando siamo di fronte ad una decisione complessa?
In questo articolo esaminiamo come le emozioni possono influenzare le decisioni “importanti” o “complesse” che siamo chiamati a prendere durante la nostra vita.
Oggi giorno viviamo in contesti sempre più complessi, la vita stessa è un intreccio di relazioni e stimoli. Il nostro cervello, dunque, è in costante ricerca della risposta a questi stimoli.
Prima delle informazioni fisiologiche:
Il nostro cervello attua i ragionamenti e le relative decisioni che ne conseguono mediante la neocorteccia e in particolare il lobo frontale, mentre le emozioni sono attivate attraverso sistemi più arcaici del cervello, che includono il tronco dell’encefalo e il sistema limbico. Questi ultimi si attivano in maniera più veloce ed inconscia, perché hanno la funzione di salvare l’uomo in caso di pericolo o di chiedere vicinanza e aiuto.
Come potremmo descrivere dunque l’interazione tra emozioni e decisione/azione?
Ad ogni stimolo esterno corrisponde una decisione e dunque un’azione o “Attuazione Fisiologica”. L’attuazione fisiologica in una decisione può essere indotta da ciò che in letteratura viene definito la “via alta” o la “via bassa”.

La via alta rappresenta una decisione presa mediante l’uso di un pensiero non istintivo ma riflessivo, dunque attraverso la neocorteccia. La via bassa rappresenta una decisione presa mediante le emozioni. Nella categorizzazione non vi sono accezioni di giudizio rispetto ai due modi di prendere una decisione. Entrambe le vie sono essenziali per l’uomo, dunque la via bassa non deve essere vista in accezione negativa. Per esempio, se sto attraversando la strada e vedo un’ombra che si avvicina velocemente (per esempio una automobile) mi scanso velocemente. Questo è un esempio di utilizzo della via bassa, essenziale dunque per la sopravvivenza.
A fronte di uno stimolo esterno, dunque, il nostro cervello rielabora l’evento, categorizzandolo mediante un proprio algoritmo e associa a tale evento un’emozione. In base al tipo di emozione che proviamo possiamo compiere azioni o prendere decisioni diverse.
Le domande che potrebbero tornare utili a questo punto potrebbero essere:
Ripensando agli ultimi dieci giorni: sulla base di quali emozioni ho preso delle decisioni complesse?
Che tipo di emozioni/istinti ho associato alle decisioni prese?
Come ho decodificato gli eventi che hanno indotto le mie scelte?
Le emozioni influenzano, senza che ce ne accorgiamo, le nostre decisioni importanti. Porsi dunque queste domande permette di creare uno spazio riflessivo che ci permette di non agire solo attraverso la strada più istintiva.
Ti domandi se e quale emozione ti guida? Per fare ciò puoi fare l’esercizio di dare un nome alle emozioni che vivi, al fine di conoscerle, ma anche di elaborarle. L’elaborazione di un’emozione, ci conduce ad agire passando dalla via alta e usando oltre all’istinto, anche la neocorteccia. Questa permette di vivere un’emozione (per es. la rabbia) e di regolarla. In tal modo possiamo prendere coscienza di cosa ci spinge a prendere una decisione e in caso possiamo decidere in modo consapevole di cambiare la motivazione, oppure cambiare proprio decisione a seguito della rielaborazione emotiva.
Qualche altra domanda che potremmo farci nel quotidiano:
Cosa provo in questo momento?
Quale emozione mi spinge a fare questa cosa piuttosto che un’altra?
È solo l’emozione a guidarmi o anche il pensiero?
Quale significato trovo nel rispondere in un certo modo a tale stimolo?
Questo articolo è solo uno spunto per aiutare ad addentrarci nel nostro mondo emotivo, non vuole essere un articolo di natura scientifica esaustivo su tale argomento.




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